Solo Un Padre, 28 Novembre 2008

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NicolaPG
view post Posted on 11/10/2008, 14:14




Esce il 28 novembre il film Solo un padre, di Luca Lucini, con Luca Argentero

Le immagini saranno accompagnate dal brano intitolato Per fare a meno di te, scritto apposta da Giorgia



Un quarantenne dall’aria timida, uno che a definirsi splendido non ha mai pensato, eppure avrebbe avuto ragione di farlo visto che, nel 2004, ha inaugurato, con Tre metri sopra il cielo, la fortunata stagione italiana dei teen-movie. Ma non solo. Per il ruolo del protagonista, Luca Lucini, regista milanese cresciuto alla scuola della pubblicità e dei videoclip, scelse Riccardo Scamarcio, un ragazzo pugliese dall’aria scontrosa che, grazie al personaggio di Step, sarebbe diventato nel giro di pochi mesi l’idolo di eserciti di ragazzine: «Era il suo primo ruolo, lo vidi al provino e pensai subito che fosse perfetto, aveva naturalezza, presenza scenica, uno sguardo che colpiva e una voce bellissima. L’immagine di Step l’abbiamo costruita pensando a Gioventù bruciata e a Rusty il selvaggio, ci siamo molto divertiti».

Un successo folgorante, chiunque si sarebbe gettato a pesce nel numero due della serie. Chiunque, tranne Luca Lucini: «Ho preferito andarmene, e non me ne pento. Sono convinto che all’origine di un buon film ci sia sempre la sincerità di chi lo fa, continuare avrebbe significato prendere parte a quella che ormai non era più un’avventura, ma un’operazione. Non ho sentito la necessità di esserci. E’ una mania di oggi quella di dover sempre cavalcare l’onda delle cose che vanno bene». Così Lucini è andato avanti per la sua strada, difendendo la rara qualità di «regista puro» («non credo funzioni sempre, come invece si fa molto in Italia, aggiungere al lavoro della regia quello della sceneggiatura e della recitazione»), dirigendo due commedie (L’uomo perfetto e Amore, bugie e calcetto) e ora una storia dal taglio più drammatico, Solo un padre, in uscita alla fine di novembre.

Al centro della vicenda, tratta dal romanzo Le avventure semiserie di un ragazzo padre di Nick Earls, c’è Luca Argentero alle prese con una bimba di dieci mesi, la mamma è morta e lui è un uomo solo che sembra non avere più spazio per nessun altro interesse nella vita: «Quando ho letto il libro ero diventato padre da poco, sono rimasto colpito dalla storia di questa evoluzione, Luca interpreta una persona che porta dentro di sé un grande dolore e fatica a lasciarsi andare ai sentimenti». Per Argentero, che stavolta è protagonista assoluto, Solo un padre potrebbe essere quello che per Scamarcio era stato Tre metri sopra il cielo: «Non riuscivamo a trovare il volto adatto - racconta Lucini -, poi ho visto Luca e gli ho chiesto di fare un provino, ancora adesso ci scherziamo, praticamente gli ho fatto portare mezzo copione. E’ stato bravissimo, anche emozionante».

Se Scamarcio è stato costruito pensando a James Dean, Argentero dovrebbbe ricordare lo stile di Cary Grant: «Riccardo è del genere bello e dannato, Luca ha classe e la sua è una bellezza non scontata, mai stucchevole». Anche il rapporto con il successo è diverso. Per Scamarcio «ottenere la celebrità in poco tempo, ritrovarsi all’improvviso ossessionato dalle ragazzine, con i giornalisti che lo descrivevano come un fenomeno da baraccone» è stata una prova un po’ pesante: «Ne ha sofferto». Per Argentero, nato sotto i riflettori del Grande fratello, i problemi sono altri. Dimostrare di poter essere un bravo attore è stato più difficile: «Ha dovuto fare sempre il doppio». Tutti e due arricchiscono il cinema italiano con una cifra maschile legata al fascino e alla bellezza, divi maschi, insomma, come non se ne vedeva più da un po’: «Questa componente era stata trascurata, il protagonista maschile dimesso era sinonimo di cinema dotto».

Nel film di Lucini, ambientato in una Torino invernale «lungo un fiume che scorre inesorabile come gli avvenimenti della vita del protagonista», Argentero ha messo molto di se stesso: «Ha vissuto in una realtà analoga, viene da una famiglia borghese, è semplice, diretto, conosce bene il carattere di una città chiusa, che non mostra mai quello che accade tra le mura delle sue case». Le immagini saranno accompagnate dal brano intitolato Per fare a meno di te, scritto apposta da Giorgia. Lucini non ha intenzione di tornare al genere del film adolescenziale: «Mi sembra che l’industria cinematografica italiana abbia trovato nuovo ossigeno attraverso un altro tipo di pellicole, penso a Gomorra e al Divo».

Nel frattempo continua a leggere libri e sceneggiature, e a girare pubblicità, una pratica che aiuta a tenere lontane le manie d’autore: «Sento di colleghi che si straziano l’anima perché devono tagliare cinque minuti di pellicola, io sono abituato alla sintesi, lavoro al contrario, tendo a togliere, anche troppo».
 
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